Mercoledì scolastico: God save the pen?
Facciamoci caso: quante sono rimaste le cose che ci ostiniamo a scrivere con la penna o con il lapis, nella nostra convulsa quotidianità?
Noi docenti, alle prese da quest’anno con la bigamia registro elettronico- registro cartaceo, non possiamo non chiedercelo: ogni mattina, penna (meglio nera) da una parte, personal computer dall’altra; prima si riempie l’uno, poi l’altro. Ci stiamo abituando.
Quanto ai ragazzi, ad occhio direi che usino la penna od il lapis solo a scuola: dove, però, in effetti la penna la usano ancora molto. Compiti in classe, appunti vari, il diario et alia; forse, una volta tanto, senza neanche accorgercene (magari proprio per questo…) stiamo facendo la cosa giusta, cogliendo l’aristotelico “giusto mezzo”: facciamo utilizzare ancora molto la penna, ma sappiamo che, appena usciti dalle mura scolastiche, i ragazzi usano anche (e soprattutto) tastiere varie. Imparando entrambe le scritture, tecnicamente parlando.
Come ricordato da un interessante articolo di Massimo Vincenzi sul Venerdì di Repubblica di questa settimana, in 45 Stati degli Usa NON si insegna più la scrittura manuale: si comunica solo tramite pc e smartphone.
Ma secondo Cesare Cornoldi ( docente di Psicologia dell’apprendimento, Padova, nonché autore del testo “Le difficoltà di apprendimento a scuola. Far fatica a leggere, a scrivere e a capire la matematica”, Il Mulino) “la scrittura attraverso i sistemi di word processing ha vantaggi, ad esempio impone dei vincoli che aiutano ad organizzare il testo, e poi è facilitata dal correttore ortografico.
Ma queste caratteristiche possono tradursi anche in svantaggi, come la riduzione della competenza ortografica, demandata al software, e della libertà espressiva”.
Insomma, pro e contro; una volta tanto, con i secondi a non soverchiare i primi.
Certo, quando davanti ci si trovano dei lavori (scritti a penna, ovviamente!) che definire cacografici sarebbe generoso e riduttivo, verrebbe da piangere: meno male che – oltre al pc ed al corsivo – esiste il buon, vecchio, sano stampatello…
avete visto il film Brasil?
c’è un punto molto divertente (anche tragico secondo me)dove nessuno sa più firmare perché non sanno più usare le penne.
Caro Eretico
Fare l’insegnante è complicato, perché con le novità che arrivano si rischia sempre qualche derisione. Devo anche confessarti e non me ne volere se dovessi venire a scuola da studente smetterei a terza media. Preferirei fare da me.
Non è lo strumento che usi, ma se il cervello è collegato o no. e sopratutto se qualcuno ti ha insegnato grammatica, ortografia e sintassi.
ps: fortunello eretico che hai un computer tuo dove riversare i voti. a me risulta che gli insegnanti devono arrangiarsi col pc della segreteria o con quello di casa (se lo hanno ed hanno internet). con buona pace di tutte le promesse dei ministri e dei loro lacchè
Verissimo, infatti è ormai da diversi anni che si vedono testi sempre più scorretti, grammatica e sintassi sono un optional, e non solo da parte dei ragazzi. Ma certo è che l’uso dei cellulari (abbreviazioni per messaggi) ha notevolmente aggravato la situazione, poichè avendo preso l’abitudine scrivono così anche quando fanno i compiti. Col discorso poi del correttore sui pc, il cervello, come dici tu, non viene più usato: fatica sprecata!
la tua riflessione sull’argomento mi sembra più che appropriata, sono d’accordo sul fatto che il mix penna-tastiera mi sembra il più utile. Non condivido sulla penna nera, la mia buona vecchia maestra Centini (scomparsa da poco centenaria) preferiva quella blu cui sono rimasto sempre fedele. Scherzi a parte, è giusto il nostro sistema, la tastiera è indispensabile per la comunicazione multimediale, ma trovo che se uno scrive un tema o una riflessione di qualsiasi genere, nella prima stesura siano inevitabili i cancellaticci, che non considero pastrocchi, ma segno di riflessione, chi si corregge vuol dire che pensa a quello che ha scritto e non lo fa per riempire un foglio.
Grazie per la precisazione sul tenore di vita degli ex funzionari PCI che appunto popolano Petriccio San Miniato e Palazzoni dell’Acquacalda. Purtroppo concordo sullo schifo dei loro successori, qualcuno a San miniato probabilmente non ha messo mai piede….
Un tempo, prima dell’invenzione della penna e dell’inchiostro, scrivevano incidendo la pietra ad alcune di queste incisioni anche dopo millenni sono giunte fino a noi !!
Mi chiedo quanto arriverà ai nostri posteri di tutto quello che avremo scritto sullo schermo di un PC e registrato su una memoria digitale !!
Ma lei quando scrive a penna???
Almeno i suoi studenti scrivono i suoi appunti etc….
Penso che il “lei” sia riferito a me; dunque, lei ha ragione: scrivono più a penna i miei studenti, di me. E loro sono i nativi digitali! Buffa, la cosa…
L’eretico
Riflettevo tra me proprio su questa questione circa tre mesi fa’.mi trovo a scrivere a lapis o con la penna biro solo per brevi appunti o note.mi sono accorto che gradualmente perdo quel poco di bella calligrafia che ho acquisito a scuola ed a casa …..e ovviamente ogni tanto mi sovvengono dubbi di carattere ortografico !mamma mia che danni sta’ facendo la video scrittura….ma vogliamo mettere la soddisfazione di scrivere una lettera di pugno alla propria amata o amato che sia, alla propria mamma o babbo che sia e via discorrendo ,invece che un anonimo sms/whatsapp ???correte ai ripari voi che ancora potete far qualcosa!
L’importante non è come si scrive, ma sono le idee. Io per esempio, a parte la firma, è una vita che scrivo a stampatello e vado anche veloce. Devo ringraziare la scuola degli anni ’60 che, chi era mancino, era costetto a scrivere lo stesso con la destra. Il risultato è che ho sempre avuto una pessima calligrafia e scrivevo con un lentezza da essere chiamato ‘mani di piombo’. Non diamo la colpa ai pc, ci sono ancora molte occasioni per gli studenti di oggi di scrivere a mano, liberamente anche con la sinistra. Se poi scrivono male, se storpiano la sintassi, ci sono gli insegnanti o no? Questi facciano rispettare le regole grammaticali sempre valide, siano più severi, esiste ancora la vecchia matita rossa e blu per correggere gli errori senza pietà. Complimenti per il blog molto stimolante, pieni di pareri e riflessioni interessanti. E’ incoraggiante che ancora ci sia gente che usa il proprio cervello, anzichè seguire ciò che gli propinano i mass media locali tipo pensare solo all’orto od ad andare a fare la spesa alla cooppe che ci pensano loro, i grandi strateghi della Casta, ad amministrare Siena. Speriamo che questo blog e altri fortunatamente esistenti (pochi putroppo), nel futuro si possa vedere qualche cambiamento reale e non quello fasullo fatto da Brunetto 930.