Zibaldone: Priebke, un lutto grondante ipocrisia
Adolf Hitler, dopo avere saputo del “folle volo” di Hess verso l’Inghilterra (per cercare una pace separata con gli alleati “naturali” inglesi, secondo la forma mentis hitleriana), disse, ieratico, di lui:
“Abbiamo almeno consegnato un idealista alla Storia”.
Di Erich Priebke, invece, il Fuhrer potrebbe dire di avere consegnato alla Storia un nazista, un SS coerente, fino all’ultimo dei suoi tantissimi anni di vita (100 compiuti!). La sua ultima intervista – da lui pensata come post mortem – è del tutto coerente con la sua vita nell’élite nazista: né più, né meno. Coerenza granitica.
Due considerazioni – fra le altre – si impongono, parlando di lui (come è ovvio, la rubrica domenicale sarà incentrata sull’ex Ss in modo completo): l’icona Priebke, in primo luogo; l’atteggiamento del Vaticano nei suoi confronti, in secondo.
Il profilo biografico di Priebke si prestava già in vita ad essere idealizzato, da parte dei neonazisti; siamo più che certi che l’ammirazione andrà crescendo in modo esponenziale in questo post mortem grondante ipocrisia da più parti (compresa l’Argentina, che fa finta di niente…).
Gli elementi, gli ingredienti per fare di Priebke un punto di riferimento assoluto per tutta la galassia neonazi ci sono tutti (si pensi alla rocambolesca fuga dal campo inglese, o all’uscita dal Tribunale in motorino, novantenne). Si tratta di considerazioni weberianamente avalutative, sia chiaro; ma è bene tenerle nella dovuta considerazione.
Nel mio “Gli scheletri nell’armadio”, in effetti, il protagonista del romanzo deve qualcosa (non certo tutto) alla figura di Priebke, e questo non è certo casuale: gli ingredienti – come appena detto – c’erano davvero tutti.
Secondo punto su cui vorrei dilungarmi: il ruolo del Vaticano. Per il diritto canonico, pare essere tutto a posto; ed indubbiamente i motivi di opportunità, per negare il funerale a Roma, sussistono (il 16 ottobre ricorre il 70esimo anniversario del rastrellamento del Ghetto da parte dei nazifascisti). Forse la soluzione migliore – suggerita da un’associazione di reduci inglesi – sarebbe quella di seppellire Priebke al Cimitero militare germanico di Pomezia: né troppo vicino, né troppo lontano.
Il problema però sarebbe (è) piuttosto un altro: forse questa faccenda di Priebke potrebbe essere il grimaldello per fare affrontare alla Chiesa uno dei più vergognosi tabù ancora rimasti tali.
Priebke – per chi non lo sapesse – era formalmente cattolico, in quanto ribattezzato (al pari di molti altri gerarchi nazisti nell’immediato dopoguerra): da evangelico, era divenuto cattolico! Ciò per mero interesse, ovviamente: grazie al battesimo ed all’interessamento vaticano, ebbe un documento falso della Croce Rossa, con il quale potè tranquillamente dirigersi verso l’Argentina, dopo avere svernato (non cercato da nessuno) in Alto Adige.
Priebke fu battezzato cattolico il 13 settembre 1948, dal parroco di Vipiteno Johann Corradini, su disposizione del Vescovo di Bressanone Geisler:
“Ai sensi della disposizione numero 1259 del 9 luglio 1948 con riguardo all’accoglimento nella Chiesa cattolica del signor Priebke Erich, lo stesso viene battezzato una seconda volta…”, si legge nei registri parrocchiali.
Grazie ad un libro straordinario per completezza documentaria e profondità di ricerca archivistica (“La via segreta dei nazisti – Come l’Italia ed il Vaticano salvarono i criminali di guerra”, di G. Steinacher, Rizzoli, 2010), abbiamo addirittura la foto del documento in questione (oltre che il resoconto del secondo battesimo, sopra citato): Priebke diventò il lettone Otto Pape, nato a Riga il 29 luglio 1913 (la data era esatta). Professione: Direttore d’albergo; nazionalità “apolide”; religione? Manco a dirlo, “cattolica”. Documento consegnato il 28 luglio 1948 (op. cit., pagine 188-189).
La Chiesa non ha mai detto mezza parola sull’Operazione Odessa e sul suo ruolo nel sistemico salvataggio di alti o altissimi gradi del nazismo sconfitto. Una pagina che definire vergognosa è financo riduttivo, pare pleonastico ribadirlo.
Restiamo dunque in attesa che la vicenda Priebke possa finalmente spazzare via i tanti – ipocriti – silenzi sul delicatissimo argomento…
Si impongono altre considerazioni:
Si può a distanza di più di 70 accanirsi su un novantenne che ha esclusivamente eseguito gli ordini?
Si e mai visto giudici di un tribunale, che avevano prescritto il reato, messi sotto assedio dai giovani della comunità ebraica, e un ministro, in questo caso Flick intervenire e promettere il ribaltamento della sentenza?
Si sa che dopo la guerra c’era già stato un processo ed era stato condannato, e non specificatamente per la rappresaglia, il colonnello Kappler?
E che giudizio morale si può dare egli autori del attentato di via Rasella che scateno la rappresaglia( che nei codici di guerra era considerata lecita)?
Si è a conoscenza che dopo la guerra gli autori del attentato vennero processati su richiesta dei parenti delle vittime, e il tribunale militare sentenzio che non fu atto militare, quindi di terrorismo si trattava?
E perchè non si sono consegnati ai tedeschi per evitare la rappresaglia?
E’ noto che nelle mani dei tedeschi, e poi fucilati c’ erano i capi della resistenza non comunista?
Non fu che si cercò, da parte degli attentatori, di raggiungere quel risultato che poi ottennero di vedere decapitata la componente non comunista della resistenza?
Si sa che Roma era stata considerata città aperta quindi non erano presenti truppe combattenti ne armi pesanti?
Che non fu un eroico scontro a fuoco, ma una bomba nascosta in un carretto?
Lo si sa che in quel attentato oltre ai 33 soldati del battaglione “Bosen” di origine altoatesina tutti sopra i 50 quindi non unità combattente, perirono nel attentato civili tra cui un bambino?
Se si processa Priebke per avere partecipato alle fucilazione, non è lecito processare i Sovietici che in Polonia, dopo essersela divisa con la Germania, fucilarono con un colpo alla nuca 15mila ufficiali polacchi a Katyn?
Si sa che dopo la guerra circa 3 milioni tra civili tedeschi e soldati sono stati fatti morire nei campi di prigionia o negli esodi di massa dai territori occupati dal armata rossa?
E le centinaia di migliaia di civili morti sotto i bombardamenti anglo- americani?
E ora che iniziano a scomparire per cause naturali i vecchi nazisti, che si dovrà inventare Israele per avere un alibi davanti al mondo per continuare a massacrare palestinesi impunemente?
Non è forse appropriato anche in questo caso le parole di Brenno, “Vae Victis” “guai ai vinti”
ps. Si consiglia, a chi a verità acquisite, leggere il libro di Giorgio Pisanò ” Sangue chiama sangue”.
Se l’ Eretico è interessato gli concedo il divano di casa mia per leggersi quanti libri vuole su questi argomenti.
Non capisco come i soprusi perpetrati da alcuni vincitori possano giustificare le nefandezze dei vinti. Questo atteggiamento mi ricorda quello della militante di Casapound Viky, ideata da Caterina Guzzanti, che oppone alle critiche al regime fascista un debole: “e allora le Foibe!”.
Mi rimane ancor più difficile capire come sia giustificabile l’esecuzione di ordini superiori quando questi prevedono l’imprigionamento e l’assassinio di civili (a prescindere dal mezzo scelto) a causa della loro etnia.
Caro Alessandro,
ho letto con attenzione il tuo articolato intervento sul mio pezzo, e ti ringrazio dell’offerta del divano!
Devo però dire ALMENO una cosa (ne avrei anche altre, ma voglio essere sintetico): i partigiani non si presentarono (per evitare la rappresaglia), perché è un falso storico acclarato quello dell’ultimatum dato loro. La notizia della rappresaglia fu data a cose fatte: DOPO e non PRIMA.
E infine ti chiedo, senza alcuna acrimonia: come giudichi l’autointervista di Priebke in cui, di fatto, nega la Shoah?
L’eretico
Il così detto testamento di Priebke , l’ ho letto integralmente (7 pagine) e non dalle interpretazioni dei giornali.
In nessun punto nega la persecuzione degli ebrei ma casomai, come fanno tutti gli storici così detti ” negazionisti” nega il funzionamento delle camere a gas.
E c’ è una bella differenza.
Ma rispondimi ora te; se negare l’ esistenza delle camere a gas è una cosa così assurda, perchè cercare di promulgare una legge che condanna chi le teorizza, invece di confutarle in un convegno pubblico dove intervengono ad esporre le proprie tesi anche gli storici revisionisti?
Rispondimi anche a questo, se si processa un novantenne per aver ucciso, nel esecuzione delle fosse Ardeatine, 2 persone non è moralmente giustificato dover processare chi autorizzò l’ esecuzione dei 15mila ufficiali Polacchi a Katyn?
E che importanza strategica ha avuto l’ attentato di via Rasella? Che atto di eroismo è stato mettere una bomba in un carretto e uccidere 33 vecchi soldati e diversi civili tra cui un bambino?
Per quanto riguarda la possibilità di consegnarsi per evitare la rappresaglia si può legge nel libro di Pisanò ” “sangue chiama sangue” pag. 94-95 la testimonianza di tale Massimo de Massimi che ospitava due degli attentatori, rilasciata nel 1949 al giornale Italia Monarchica.
A concludere su l’ argomento sarebbe necessario leggere il libro ” Industria dell’ Olocausto” di N. Finkelstein ebreo figlio di ebrei internati nei campi di concentramento.
La storia è piena di stragi, genocidi, atrocità, eccidi perpetrate sia in periodi di guerra che di pace !!
La storia che leggiamo nei libri non da compiutamente conto di tutto, ma enfatizza e racconta con dovizia di particolari solo le nefandezze compiute dagli sconfitti , mentre quelle dei vincitori sono sempre minimizzate e giustificate come indispensabili e necessarie per salvare l’umanità da un nemico cinico e crudele !!
Per fare un solo significativo esempio, le stragi delle Crociate furono promosse e motivate dalla Chiesa Cattolica con l’esigenza di distruggere gli infedeli, capaci di annientare una civiltà millenaria e di mettere in pericolo l’esistenza stessa del cattolicesimo !!
Simili o analoghi argomenti furono usati dai loro avversari contro i nazisti, i sovietici, i giapponesi, gli armeni, i vietnamiti, gli ebrei, gli indiani americani, i Maya etcc..
Caro Alessandro,
il fatto che Priebke neghi il funzionamento delle camere a gas, mi pare già più che sufficiente per chiudere il discorso, a tal proposito.
Quanto alla testimonianza di “tale” (lo scrivi tu) Massimo de Massimi, mi pare che la fonte sia molto meno credibile di tante altre (anche naziste!) che hanno testimoniato (in Tribunale) la NON esistenza del manifesto che invitava i partigiani a presentarsi: circostanza, tra l’altro, che avrebbe potuto in qualche modo alleggerire la loro posizione, nel dopoguerra.
Su Katyn, sarei pienamente d’accordo con te: ma un massacro non si può “abbonare” perché ce ne sono stati ben altri, anche nello stesso contesto storico.
Su di una cosa,invece, sono d’accordo con te, in pieno: la analisi della documentazione storica dovrebbe essere libera, non ingabbiata dalla Legge.
Il “Mein kampf”, per esempio, NON dovrebbe essere proibito o semiproibito: bisognerebbe, anzi, darne pubblica lettura, a scuola come altrove. Magari, lo si conoscesse di più…
L’eretico
Siccome l’ argomento è complesso, se mi è possibile nella prossima tua prossima marcia penitenziale mi unisco e ne parliamo.
Per quanto riguarda la testimonianza citata da Pisanò non parla di manifesti ma della consapevolezza condita da cinismo degli autori del attentato che ci sarebbe stata una sanguinosa rappresaglia.
Ah dimenticavo, oltre al Mein Kampf, magari in una traduzione attendibile, nelle scuole si potrebbero fare leggere anche i libri di Rassinier, Faurisson, Thion, Garaudy, Mattogno, e magari discuterne, ma questo lo vedo molto difficile.
Se a giro ci fosse un novello Dottor Mengele, vogliamo dargli il nostro caro Di Piazza almeno proverebbe di persona quello che secondo lui non esisteva o non era comunque così scandaloso?
“Caro” Alessandro, le auguro di raggiungere quanto prima il “perseguitato” vecchietto così da poter disquisire in maniera dettagliata dell’efficenza e delle prestazioni delle camere a gas…sotto un paio di metri di terra!!!
Le vorrei ricordare che i suoi “eroici” camerati, certi di aver compiuto un’azione TANTO valorosa, tentarono di nascondere il tutto facendo saltare con l’esplosivo l’ingresso della grotta in cui era stato consumato l’eccidio di ITALIANI suoi connazionali.
Inoltre, tra i partigiani uccisi c’erano esponenti appartenenti a tutte le correnti politiche MA la maggior parte apparteneva proprio a brigate direttamente connesse al PCI. Magari, la prossima volta, prima di parlare conti fino a 1000 e poi stia zitto…le assicuro che nessuno sentirà la mancanza delle sue illuminate dissertazioni.
Ad maiora
Le vittime di questo massacro furono:
Circa 130 tra ufficiali del esercito clandestino e del partito di azione, quindi non comunisti.
Diverse decine di ebrei.
Una cinquantina di detenuti per crimini comuni.
Alcuni condannati per reati che prevedevano la condanna a morte.
Sospetti di attività partigiana ma ancora da interrogare.
Persone rastrellate a caso.
http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2011/10/23/news/castel-del-piano-piange-don-ezio-anima-del-paese-1.2758429
La Chiesa dovrebbe anche spiegare il funerale religioso in pompa magna concesso a Pinochet e la tomba nella basilica di S. Apollinare per il capo della banda della Magliana Enrico De Pedis, meglio conosciuto come “Renatino” !!
Caro Raffaele,
tutto questo clamore, cui anche Tu nel Tuo piccolo partecipi, è del tutto esagerato e pure controproducente, così come il “culto” dell’olocausto di cui si parla 365 giorni l’anno, recentemente introdotto.
Da Wikipedia: “Aderì al Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi nel 1933, segnalandosi come un membro solido e determinato. Queste caratteristiche piacquero a Heinrich Himmler, che lo fece entrare nelle SS dove Priebke raggiunse il grado di capitano (SS-Hauptsturmführer)”.
Ma lo sai quanti capitani c’erano nelle SS? Alto gerarca? Ma quale?
Mi dispiace dirlo mai sei caduto anche Tu nel trappolone nazionalpopolare della disinformazione di massa.
Priebke era all’epoca un pesce medio-piccolo, che ha avuto un solo torto: essere sopravvissuto ai suoi superiori. Tutto qui.
Certo, neppure per lui è valsa la scriminante di aver obbedito ad ordini criminali, ma di qui a farne un personaggio addirittura di spicco del nazionalsocialismo ce ne corre ….
Rischia, semmai, di diventarlo ex post, solo oggi, grazie al clamore mediatico agitato dai soliti idioti benpensanti (in realtà non-pensanti), che lo hanno promosso sul campo, in mancanza di meglio da odiare.
E’ vero non si è pentito. Non mi pare però un obbligo. Lo era nella vecchia URSS con la c.d. rieducazione (magari in un villaggio turistico in siberia) del dissidente, non qui da noi.
Le teorie negazioniste sono note.
Da una parte affondano le loro radici nella sostanziale ignoranza in merito del popolo tedesco (ma questo per la SS Priebke non può valere).
In parte in una errata massificazione interpretativa del campo di concentramento (ce li avevano anche gli alleati) come campo di sterminio, che non corrisponde a verità (erano molti di più i campi di lavoro senza camere a gas).
In parte in un ideale (sbagliato) tuttora sotto traccia coltivato dagli eredi di zio Adolfo.
Una realtà che paradossalmente si rafforza con il ricordo continuo e forzato di quei giorni e di quegli orrori.
Le gite ad Auschwitz, è noto, le fanno anche loro …
Meglio, quindi, se non dimenticare, lasciare scorrere tutto nell’oblio del tempo, che fortunatamente, come il loto di classica memoria, ci permette di superare tante brutture e di sopravvivere.
Perfino al duo Mussàri-Ceccuzzi, anche se parecchio più poveri ….
Ho letto l’intervista Priebke, mi ha stupito per la sua coerenza. In Italia si cambia bandiera ogni momento a seconda delle convenienze. Noi non siamo abituati a questi atteggiamenti di onestà intellettuale. Forse anche in questo sta la differenza tra nazismo e fascismo. Il primo potrebbe essere paragonato ad un bicchiere di vino, il secondo a un bicchiere metà vino e metà acqua.
Io trovo ironico che, mentre si trova scandaloso concedere l’amnistia a qualche migliaio di tossicodipendenti o immigrati che hanno compiuto piccoli furti, ad un criminale di guerra nazista siano stati concessi arresti domiciliari molto generosi e persino un permesso di lavoro dopo la condanna. Strano paese l’Italia.
bene, anche Priebke era un buon uomo. caro Alessandro credo che tu sia completamente fuori di testa, ma questa è più una certezza che un’impressione e non da ora. Non credevo che potesse esistere niente che potesse giustificare le Fosse Ardeatine, anche partendo dal presupposto che esisteva la rappresaglia 1:10, era una pura schifezza, come te che la fai passare per una normale Legge… poi, il tempo tra l’attentato di Via Rasella e l’eccidio fu talmente breve che nemmeno c’era il tempo perchè si stampasse, affiggesse e leggesse un manifesto che nessuno, NESSUNO, ha mai visto.
Il giorno della morte di Priebke è stato trasmesso, ovviamente in parte, il processo a suo carico con la testimonianza di chi quei giorni li ha davvero vissuti, e non idealizzati come te. ma per, la gente così non c’è medicina, speriamo almeno tu sia fisicamente innocuo….
Condivido in pieno l’impostazione di Bokassa Jr.
Il clamore mediatico della vicenda Priebke ha ingigantito notevolmente il personaggio, effettivamente un pesce di relativa dimensione al tempo, il resto lo ha fatto la voglia di odiare qualcuno tipica di molta parte dell’universo benpensante della sisistra italiana.
Aggiungo una notazione al riguardo: cosa ne pensate delle lezioni sull’olocausto che minuziosamente vengano impartite a BAMBINI delle elementari, in occasione del giorno della memoria (un mio piccolo familiare via ha partecipato a quell’età, suo malgrado) ex legge 211 del 200?
Vogliamo avere fiducia nella nostra società e aspettare che lo studio della storia lasci a menti FORMATE nella loro maturità la possibilità di analizzare e capire gli eventi, oppure spengiamo la sigaretta su un braccio dei nostri figli pensando che il dolore sia da memento?
Per favore non mi si propini che il tutto è rimesso alla sensibilità dell’insegnante nel proporre l’argomento,
Non ci sento proprio da quell’orecchio, dei precedenti eruditi commenti. Da ragazzo ho visto nel cortile del Podesta’ (primissimi anni 60?) una nutrita mostra di foto dell’olocausto, mai piu’ riproposte dopo, nei loro piu’ svariati e orribili dettagli e forse per questo successivamente censurate. Qualcosa di storia, guerre e genocidi so anch’io ma quei documenti mi hanno per sempre dato coscienza di una mostruosita’ speciale, nonostante il contesto bellico, per i luoghi – il cuore della civilta’ europea – , il delirio ideologico, il sadismo, la perversione – gli esperimenti “medici” in vivo, i paralumi di pelle tatuata, le saponette ecc. – e l’abbrutimento che non e’ giusto chiamare animale per non offendere gli animali e perche’ evidentemente solo certi uomini sono capaci di attuare. Posso immaginare, anzi credo, che altri ben noti e recenti genocidi abbiano simili nauseanti connotazioni. E allora? Si lascia scorrere tutto nell’oblio del tempo? I campi di concentramento alleati fanno pari con quelli nazisti? Bene, se domani scopro di avere un figlio neonazi faro’ una spallucciata e lo mandero’ a Roma al funerale di Priebke!
Molto cinicamente: alle Fosse Ardeatine sono state uccise 335 persone; se per ognuno di noi il valore della vita umana è incalcolabile, merita ricordare che ciò NON VALE per la società (di merda) in cui viviamo, come insegnano l’esistenza di assicurazioni che coprono danni per morte e gli avvocati che quotidianamente difendono vittime per avere corposi risarcimenti. Voglio però ragionare CINICAMENTE, proprio come fanno gli omini degli orti e le donnine della coppe quando votano a comando per fare avere (ormai mantenere) al figlio un lavoro (sovente di merda) per 1000 euro al mese o essere amico del padrone di turno per farsi levare le multe o ottenere il permessino per ingrandire il terrazzo di casa. D’altronde la grande tradizione di banca può permettere di vedere tutto quanto dalla prospettiva del denaro, no?. Ebbene, stando alti, consideriamo che oggi una vita umana possa valere ben 2 milioni di euro a persona, dunque Fosse Ardeatine 335 morti x 2 milioni di euro ciascuno = 670 milioni di euro. Provate allora a fare il calcolo delle vite umane cui corrispondono i DICIASSETTE MILIARDI DI EURO (e passa) buttati nel secchio a Siena negli ultimi anni! Purtroppo per i responsabili non ci sarà nessuna Norimberga, nessuna galera e nemmeno il ritiro del Mangia d’oro (qualcuno ha messo in bacheca anche quello): continueranno a campare a pancia piena (grazie anche ai maxibonus) e quando in un tempo molto lontano il Signore li chiamerà a sé, state certi che ci sarà il funerale solenne, il pianto commosso del gotha cittadino e la lunga successione di necrologi sul giornalino parrocchiale… e quanto alla giustizia divina, beato chi ci crede: a me pare abbia gli occhi bendati proprio come l’altra (eh sennò…).
Al di là del fatto che abbiamo già tristemente dato anche per quanto riguarda le vite umane (a proposito: si provasse a riaprire l’indagine?), lo stesso giochetto CINICO si può fare con il naufragio della Costa e quello del Canale di Sicilia e quant’altro e alla fine il risultato è sempre lo stesso: facendo due conti (come sapevano fare i banchieri di una volta), quanto fatto a Siena dai fenomeni che l’hanno governata supera di gran lunga i peggiori disastri, compresi quelli del Vajont e del terremoto dell’Irpinia. Ciò nonostante c’è chi la domenica va ancora alla messa “tranquillo” (tanto la moglie non gliela trombano di certo), chi pedala “sicuro” al velodromo (passasse qualche volta dai “ponticini”…) e chi esce di casa soltanto per fare lo scudiero al vecchio re della Piazza (e almeno questo un piccolo contrappasso lo è). E poi c’è anche chi monta cinicamente a SELla e portando la voce (come sempre) tiene i piedi in più staffe: che stile, che fermezza, che coerenza…
Eretico risolvimi un dubbio: il Guicciardini dei nostri tempi ha per caso tra i suoi avi il grande storico e politico cinquecentesco Francesco? Sarebbe fantastico…
Ironico e cinico al punto giusto, hai colto a pieno lo spirito del tempo:
distrarre la plebe, i pecoroni qualunquisticamente (quasi) corretti dalle loro nefandezze correnti, con qualche luogo comune ammantato da battaglia civile. I cosiddetti temi etici che non potranno mai essere risolti (sennò finisce il giochino): antisemitismo, immigrazione, integrazione, ecologia, omofobia, femminicidio, eutanasia, vivisezione e chi più ne ha più ne metta.
Mi scordavo il “cuneo fiscale” di prodiana memoria: 150 euroni annui!!!
Ma in realtà è pronta la “spada di fuoco” di Alberto Sordi.
Ladri senza pudore, ologrammi del nulla, piccoli Obama caserecci.
premesso che il signor Priebke si è reso responsabile insieme ad altri di un gesto atroce ed ingiustificabile sarebbe il caso di stigmatizzare sempre allo stesso modo anche il comportamento inqualificabile di altri personaggi che si sono resi protagonisti nella storia di altri tragici fatti e che invece x interessi per lo più politici vengono ignorati o passano nel dimenticatoio
Voglio precisare, per un mio errore, alle mie domante ho omesso una doverosa precisazione:
LA RAPPRESAGLIA DELLE FOSSE ARDEATINE COSI COME LA SHOA, IN QUALSIASI MODO SIA STATA PERPETRATA SONO DUE EVENTI TERRIBILI
Caro Eretico,
il tuo collega Giorgio Bocca è stato un comandante partigiano e ha scritto il libro ” Storia dell’Italia partigiana” dove spiega:
1) pag. 329: “Il fronte della resistenza romana è disunito,depresso. Occorre un’azione clamorosa per rianimarlo…il luogo dell’attentato sarà via Rasella.”
2) pag. 165: “I comunisti lo sanno bene, il terrorismo ribelle non è fatto per prevenire quello dell’occupante ma per provocarlo, per inasprirlo. Esso è autolesionismo premeditato: cerca le ferite, le punizioni, le rappresaglie per coinvolgere gli incerti, per scavare il fosso dell’odio. E’ una pedagogia impietosa, una lezione feroce. I comunisti la ritengono giustamente necessaria e sono gli unici in grado di impartirla subito.”
Tutto molto chiaro, quindi, ma se vuoi ulteriori delucidazioni chiedi al SuperAvvocato Luigi De Mossi se il suo babbo, partigiano per diversi anni, ha mai compiuto stragi simili a quella di via Rasella (per la quale un gruppo di cittadini che avevano perduto in quello scoppio diversi parenti si costituirono parte civile contro i partigiani) e sentirai la risposta. No caro eretico niente stragi dal De Mossi babbo e sai perché? Perché non era comunista.
Tengo a precisare che Kappler e Priebke furono condannati non per la rappresaglia ma per il numero dei fucilati.
I morti tedeschi ( che poi erano Italiani disarmati) furono 33 ma i fucilati non furono 330 ma 335: 5 in più e questo è stato l’elemento dei processi. Kappler aveva dato l’ordine e questo fu facile a essere dimostrato, Priebke decise la lista e questo proprio non capisco come abbiano fatto ad accorgersene con settanta anni di ritardo.
Ho sempre pensato ad una grossa forzatura, ma ormai è storia, anche se raccontata male.
Voglio solo dire che gira e rigira nella guerra ci rimettono sempre i poveri Cristi. Fascismo, nazismo, comunismo solo dittature e dove non c’è libertà non c’è giustizia. Campi di concentramento, foibe, sempre i soliti a rimetterci. Il fanatismo, l’oblio della dignità umana porterà sempre solo rovina. I criminali nazisti si sono sempre giustificati dicendo di avere solo obbedito agli ordini ricevuti. Premesso che la guerra è un tragico errore, ma in battaglia tu spari a chi ti puo’ sparare, sei alla pari con il nemico, è brutto, ma c’è un minimo di equità. Invece infierire su persone inermi come bambini, donne, vecchi è inumano, vigliacco. Non solo le Fosse Ardeatine, ma altre stragi su innocenti (ricordiamo quelle più nominate di S. Anna di Stazzema, Marzabotto) devono insegnare che queste atrocità non si devono più ripetere. Non più guerre, la convivenza deve passare dal compromesso e la tolleranza. E poi a scuola, sarebbe meglio che nella materia di Storia si parlasse meno di Assiri e Babilonesi e più del recente passato, approfondendo l’argomento pescando tra varie fonti anche di opinione opposta. E principalmente ricordare….sempre.
..chi si scatena contro un morto la stessa feccia lorda e miserabile pezzente e deleritta nel cervello e nell’anima che gioiva sotto la ghigliottina giacobina vecchie sdentate minidotati celebrali al soldo di usurai e macellai..gentuccia..gentaglia …ben venga la scimitarra di maometto a tagliare mani e coglioni a incappucciare donnette isteriche…altro che Priebke….
la vicenda Priebke e’stata semplicemente ridicola.nulla a confronto con la “fuga” di Kappler.Alessandro Di
Piazza( che intanto mette nome e cognome)ha almeno dimostrato coraggio nell’esposizione delle sue idee.a differenza dei soliti facili qualunquismi la storia si legge in maniera trasversale e con coraggio.Hitler,Stalin,Pol-Pot non sono certo venuti dallo spazio.sulla lettura dell’ultima intervista al centenario Priebke invece ho trovato le solite difese traballanti.come l’uccisione del diplomatico tedesco Ernst von Rath che scateno’la distruzione di negozi,sinagoghe e l’uccisione di un centinaio di ebrei.e l’invasione della Polonia….la Germania era da mo’che scaldava i motori.sui processi e leggi sul negazionismo e’interessante l’introduzione del libro”Eichmann,diario del processo”(A.Eichmann la perfetta incarnazione della “banalita’del male”)dove si cita il famoso processo del 2000 che ha condannato David Irving.si voleva dimostrare l’estraneita’di A.Hitler nella pianificazione dello sterminio degli ebrei…..semplicemente falsando la traduzione di documenti!comunque fu proprio la gestione dello
sterminio con l immane diespegamento di mezzi,lavoro ed energie a compromettere le scelte strategiche di Hitler durante la guerra.con un’uomo negli ultimi anni completamente dipendente dalla morfina.