Il grande bluff della Capitale della Cultura
L’eretico non ne scriveva da tanto, ma le ultime uscite del professor Sacco davvero tolgono la penna di mano (sul povero Valentini, specie se abbinato alla Cultura, meglio tacere e non maramaldeggiare…).
Abbiamo dunque capito che il dossier senese da presentare alla giuria si tinge di giallo (wow!): c’è, ma non si vede, anzi non si fa vedere. Altrimenti potremmo avvantaggiare le altre pretendenti, è la sintesi del professore (più lo si guarda in faccia, più ispira simpatia, a metà fra Umberto Eco ed Enrico Beruschi).
A questo punto, uno ormai si aspetta come minimo una V 2, quando verrà fuori il tutto. Una città che sta per chiudere il Santa Maria della Scala (l’ha detto il Sindaco in margine alla conferenza di Tomaso Montanari due settimane fa); una città in cui – non si dirà mai abbastanza – metà cinema sono stati chiusi (e non certo per fare luogo a librerie o simili); una città che non riesce neanche a tenere puliti i suoi monumenti (guardate le statue, quella del Bandini o quella della Patria a San Prospero); una città che ha appaltato a privati, senza altra progettualità che non fosse il soldo, tutti i suoi capolavori (compreso il Palazzo pubblico), ebbene questa Civitas ha in serbo l’arma finale per sbaragliare gli agguerriti avversari. Staremo a vedere, tra un Processo e l’altro di questo caldissimo autunno.
Guarda un po’ il caso, tra gli ideologi di Siena Capitale della Cultura ci sono TUTTI (davvero senza eccezione) gli sponsor del mitico Groviglio armonioso (Mussàri, ai bei tempi, ci avrebbe fatto come minimo una felpa sopra), con – buon ultimo – il compagno Rossi Enrico, ormai benefattore principe di quel che resta del Sistema Siena (di cosa pensi la moglie, non sappiamo). Tutta gente a cui della Cultura non è mai importato un cavolino, ma che, quando sentono odore di (potenziali) finanziamenti, vanno in brodo di giuggiole.
E non vengano – questi soliti noti che attaccano con veemenza l’anonimato per poi usarlo a piene mani in casi come questi – a tirare fuori la solita litania:
“Eh, ma in questo blog non va mai bene niente…una volta tanto che ci sono proposte (quali?)…perché dire sempre di no?”.
Bologna, nel 2000, fu Capitale; due anni fa ha fondato Genus Bononiae, con finanziamento della Cassa di risparmio di Bologna (non avendo fatto fallire la banca come i citaredi della candidatura senese, a loro i soldi sono rimasti).
Sentiamo cosa ne dice il Sole 24h nel domenicale inserto culturale (29 settembre, pagina 47):
“Otto anni di lavoro, 120 milioni di euro, sette edifici storici già recuperati ed uno da ristrutturare a breve a cui è stato dato un destino museale coordinato…sessanta complessive nuove assunzioni di disoccupazione intellettuale, al 90% femminile, e la stima di 450mila euro all’anno di ricavi. Genus Bononiae ha solo due anni ma può considerarsi, di fatto, un esperimento riuscito che ha riportato a Bologna i turisti colti”.
Per guidare il tutto, la città ha chiamato un bolognese, il professor Flavio Roversi Monaco: non credo per bieco campanilismo, forse solo perché, inevitabilmente, conosce meglio la città di uno che la bazzica da un paio d’anni, tra un impegno e l’altro.
A proposito: non c’è solo il mistero sul dossier Siena. C’è anche un altro mistero, anch’esso gaudioso: quanti dindini raccatta, l’esimio professor Sacco, per il suo disinteressato amore per la città? Nel dossier segreto, magari, ci sarà anche una risposta a questo…
Ps L’eretico, comunque, ribadisce che darà il suo GRATUITO contributo alla causa di Siena Capitale: fra un mesetto, ci sarà il “Mussàri Giuseppe tour”, esempio di trekking urbano di grande valore culturale. Ne riparleremo, tranquilli.
Sarei ben contento di avere il ns. capoluogone di provincia come Capitale della cultura Europea, la cosa sarebbe sicuramente stimolante, ma a me la candidatura di Siena (così energicamente foraggiata dai pezzi grossi dell’eccellente classe dirigente mancina) fa molto pensare a quello che dopo averla fatta (la cacca) fuori dal water cerca di rimediare spruzzando abbondante profumo!!….il risultato è quasi peggiore del disastro iniziale….
Che faccia a cul.!!!
Come un troione reale che voglia rifarsi l’imene…
Siena capitale europea della cultura, tra le 21 candidate ci puó stare …. tolta Venezia le altre città non mi paiono fuori portata. Bergamo, Aosta, Taranto, città diffusa di Vallo di Diano e Cilento ….. boh…. siamo un paese con una ricchezza storica eccezionale ogni città potrebbe essere un buon candidato.
Ma cosa deve fare la città che vince? Ristrutturare, investire, organizzare, può farlo Siena? Ha i soldi o lo Stato li manda?
Se ci foosse un ritorno economico positivo molto bene altrimenti si dovrebbe ricordare che non c’è più una Fondazione che paga …. meglio ripartire con la sagra della cinta e del tartufo … o del Pigio visto che tra un pò inizia ….
Siena è una città ricchissima di storia ed arte, ha dei dintorni bellissimi, gente civile (anche troppo ospitale nel passato con certi ‘avvocatucci’), buon cibo, aria buona e tante altre doti. Però….se per ipotesi vincesse la gara per essere Capitale sarà in grado di reggere il suo compito? Abbiamo delle strade disastrate, una ferrovia da barzelletta, le ‘lastre’ sono piene di toppe, illuminazione insufficiente e altre pecche che non sono state sanate in tempi migliori quando c’era la Fondazione. Chi li mette ora i soldi per rendere migliore questo quadro disastroso? Figuriamoci, non sappiamo ancora se riusciremo ad evitare il secondo commissiariamento del Comune. E l’ipotizzata futura chiusura del Museo del Santa Maria della Scala? E l’ex sede della Banca d’Italia, un tempo c’era la mostra di arte moderna? Abbiamo avuto una ricca dote di arte e cultura ed avevamo tanti soldi per valorizzarla. Cosa è stato fatto finora? Nulla. Abbiamo perso occasioni su occasioni e sprecato soldi per operazioni dubbie. Ora vorremmo recuperare senza più risorse con l’aggravante di essere stati messi alla berlina dai mass media, anche con secondi fini della concorrenza, per le disavventure giudiziarie e di immagine della nostra Banca. Ma dove vogliamo andare? Accantoniamo per il momento la candidatura di Siena capitale della cultura, pensiamo a ricrearci un’immagine, miglioriamo la nostra logistica stradale e ferroviaria. E’ triste, ma almeno ci risparmieremmo una brutta ed umiliante figura con le atre concorrenti.
caro senese contro…ti sei dimenticato delle ns medioevali “mura”…io tutte le volte che passo da via b.peruzzi mi prende male…se non sbaglio ci sono ancora cancelli e recinzioni varie servite per le case costruite sotto provenzano..
Vorrei sapere che fine ha fatto “Sansedoni ” :
Alcuni mi dicono che negli ultimi anni non ne ha azzeccata una e sta pagando anch’essa uno scotto enorme alla mala gestione.
L’eretico dare il giudizio su Sansedoni visto che mi sono perso il consiglio comunale di Monteroni d’arbia con all’ordine del giorno LA LOTTIZZAZIONE DI CUNA
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…Siena Capitale Europea della Cultura…benissimo peccato non riusciamo nemmeno a fare il museo del Palio….quando sarebbe così semplice, basterebbe aprire l’economato di Piazza del Mercato, metterci un messo comunale e via il Museo del Palio!!! ma ci vuole sicuramente un vecchio trombone, trombato alla Toti per ideare qualcosa di più….
Lasciamo stare questa storia del museo del palio: da quando l’ho sentita, mi è venuto in mente l’ampliamento faraonico di Ampugnano a fronte di una rete ferroviaria disastrosa. Mi spiego meglio:già a Siena esistono i musei delle contrade (alcuni dei quali sono autentici piccoli scrigni delle meraviglie)… non sarebbe meglio imparare a valorizzare quel che già c’è, anzichè continuare a costruire, spendere & spandere senza alcuna progettualità, come è stato fatto finora?
Una cosa seria può fare Siena, Eretico mio:
mettere a disposizione Sacco e le sue menti migliori (quali, però? mandiamoci anche Valentini, ass. alla cultura!) della candidatura de L’AQUILA: questa sarebbe la più grande operazione culturale possibile: NEL MONDO vedere abbinata Siena a L’AQUILA da restituire con i suoi gioielli….Siena che s’associa, fa un accordo, altroché con Pisa o Grosseto
La città di San Bernardino, ove c’è un importante drappo senese..
SIENA Sì CHE COSì MOSTREREBBE LA SUA ANTICA GRANDEZZA
Il resto è tran tran, robetta da città in decadenza, che s’aggrappa a ogni treno pur di fare fumo, poco e nero
questa è una proposta degna di una Città con la c maiuscola.
fa ben sperare perchè significa che abbiamo ancora delle risorse intellettuali, brava silvia !
ottima idea e ottima la motivazione.
altrimenti, per come ce la stanno propinando, tutta questa operazione sembra l’orchestra del titanic che suonava mentre la nave affondava…..
Silvia, mi sa che sono d’accordo con te.
Brava Silvia, l’idea è buona davvero!
Una città in macerie (morali), abbinata ad una in macerie (materiali).
E forse si potrebbe così rimediare ad una famosa telefonata mussariana a Porta a porta, poche ore dopo il sisma del 6 aprile 2009…
L’eretico
è sicuramente una buona idea però va gestita con grande attenzione in quanto non si possono paragonare “la morte” dell’Aquila (i morti per terremoto) a quella della nostra città
Concordo pienamente ed aggiungo che il terreno indicato è come minimo minato in quanto, dato che gli interessi speculativo-mafiosi hanno impiegato dieci minuti per mettere le grinfie sull’affare della ricostruzione post terremoto, non vorrei che le positive energie intellettuali, che eventualmente verrebbero messe a disposizione, fossero percepite come profittatrici vista la pessima reputazione (per non dire di peggio)di cui gode la nostrana classe dirigente.
Comunque la proposta di Silvia è effettivamente di elevata caratura.
Per me la candidatura ci può stare, ma stiamo attenti a non perdere di vista la relatà. Stiamo parlando di un evento che se tutto va bene ci sarà tra 6 anni, i cui preparativi, a dire tanto, iniziaranno tra un paio d’anni.
Ma a Siena il problema è l’oggi ed il domani, perché senza questi non ci sarà futuro. Se la città “muore” nei prossimi 2-3 anni che ce ne frega del 2019 !!!
Oh, una volta tanto non ti contraddico. Ma puoi spiegare a chi ti legge quali sarebbero i vantaggi di un evento simile se, una volta tanto, cvenisse gestita come una cosa pro civitate e senza interessi di parte? Può essere vero che si cerca di rimettere la cacca al suo posto, ma si vuol provare a scuotere la città dal torpore o pure ci piace di più piangersi addosso ed autoaffliggerci?
P.S. non ti abituare al mio buonismo, sono acido perlomeno quanto te.
chiedo scusa, ma anche io sono acidello; “venisse gestita come cosa pro civitate…..” una domanda semplice e anche banale: da chi?
Spero non da coloro che hanno fatto sparire una ventina di miliardi di euro di patrimonio dalla città …….. sarebbe oltremodo stucchevole, o mi sbaglio?
Mi fa piacere leggere questo articolo, anche se a Siena ci sto poco pensavo che tutta la città navigasse convinta verso la candidatura. Quest’anno capitale è Marsiglia, il numero di eventi organizzati è mostruoso e parte da un tessuto locale già forte. Nel senso: a Marsiglia ci sono teatri dove si possono vedere spettacoli da tutta Europa, ci passa il meglio. Vogliamo parlare dell’offerta culturale senese, dei suoi grandi artistoni locali, dei festivals autoreferenziali, inutili e dannosi, nonché disertati che vengono organizzati contro ogni logica? Le Papesse sono state chiuse dal Comune, agli spettacoli di un ballerino di fama internazionale come Virgilio Sieni c’erano sempre le solite dieci persone. Insomma, non conosco la realtà delle altre candidate, ma quella di Siena un po’ sì, e chi ha pensato a questa candidatura si dovrebbe solo vergognare
Prima di candidarsi a capitale europea della Cultura forse sarebbe necessario un bel bagno d’umiltà: se ci fosse il bando a capitale europea del Provincialismo allora si vincerebbe a mani basse!
Ma dove si vuole andare? Da bravi senesini tronfi siamo bravi in gare di vanteria; se poi scavi un pelino in profondità scopri che siamo una cittadina di provincia di 50.000 persone, polo bancario in declino, istituzioni in deficit (comune, università), dubbia moralità dei padroni del vapore. Se fossi nel comitato che decide col c… che darei i soldi a una realtà del genere!
Concordo con Cherubino: si cerca di stendere un piccolo velo pietoso (l’assegnazione della Capitale Europea della Cultura) per coprire una discarica maleodorante grossa come una metropoli, sperando che questo piccolo successo, o vittoria di Pirro per meglio dire, copra ben peggiori malefatte.
Nel frattempo le erbacce sui marciapiedi crescono rigogliose, interi quartieri non vedono un vigile urbano da anni (vedasi la rotonda di Palazzo Diavoli, dove NESSUNO rispetta le precendenze manco a piangere: che stiamo aspettando Comandante Bonucci, l’incidente mortale?), e si preferisce multare i motorini parcheggiati con mezza ruota fuori dalle strisce per far cassa nell’immediato, piuttosto che far rimuovere le macchine parcheggiate fino a tarda notte nel bel mezzo di Viale Curtatone il Sabato sera (guardare per credere!)…
per non parlare dei turisti che con un notevole atto di coraggio, viste le difficoltà dei collegamenti col resto del mondo, scelgono di pernottare a Siena, invece di premiarli gli si fa pagare una esosa tassa di soggiorno, che danneggia l’unico settore in salute dell’economia della città. La quale tassa fu introdotta per salvare il Santa Maria: e il Santa Maria dopo manco due anni chiude!
E l’Europa dovrebbe dare a noi dei fondi per quale motivo? ma fatemi il sacrosanto piacere!
Ieri parlavo con un amico….
una città come Bilbao, che quanto a patrimonio artistico culturale ecc. nulla ha a che vedere con Siena, è diventata una delle attrazioni mondiali grazie ad una visione, al tempo “utopistica”, ma veramente lungimirante,dei suoi amministratori che, anche per affrontare la crisi che gravava sulla città, a metà degli anni 90 decisero di costruire il museo Guggenhein….
morale della favola: al di là da tutte le chiacchere, Siena adesso avrebbe bisogno, non dei soliti burocrati di partito, ma di amministratori con visioni utopistiche e lungimiranti!!
Quanto dice Fausto Magi è verissimo. Suggerirei di dare un’occhiata qui, a proposito dell’esperienza di Bilbao.
http://sienasmartcity.blogspot.it/2013/03/scommettiamo-in-un-nuovo-modello-di.html
Wolf sei l’unico che chiede ulteriori spiegazioni probabilmente il problema e’ tuo. Vuoi scuotere la citta’ dal torpore? Te lo chiami torpore ma noi a Siena si chiama in altro modo. PIu’ tardi te lo spiego meglio cosi ti togli i dubbi.
da piccini DANTE ci stava a tutti sui colgioni perchè, da buon fiorentino, diceva: SENESI GENTE VANA….
Se il sommo poeta diceva queste cose, descrivendo i senesi nel periodo di massimo splendore della città, cosa avrebbe mai potuto dire oggi…
SIENA CAPITALE? si ma dei lecchini….
non fate cadere la proposta della mia amica Silvia, che ringrazio. Eretico dovrestifare articolo a sé ti do qualche argomento ancora…
L’Aquila dovrebbe essere per così dire nostra aggregata, noi rinunciamo e ci accodiamo da Signori, mettendo tutte le nostre grandi capacità di restauro al servizio d’un lavoro ciclopico degno della GRANDE SIENA!
Perché non Siena?
A Siena nulla s’è saputo di come Sacco ha reclutato i suoi e nulla si saprà di come impiegheranno i soldi che riceveranno come non si è saputo di come li hanno impiegati finora! Siena è il peggio PD pensabile ricordatevelo sempre, quello del crollo MPS è sempre lì, con lo stesso clientelismo pauroso, le solite furbette: domani danno il premio alla Ruscitto: chi lo dà? una della Legacoop messa in Fondazione! Tale Navarri il cui merito massimo (PARE) è stato di fare la portaborse alla Serafini.
Questa è Siena oggi, capitale della stupidità. Ma se sbaglio la Navarri mi corregga, prego!
E’ chiaro ormai a tutti (ammetterlo è un’altra storia) che Siena Capitale della cultura è un bluff ad un tavolo da poker con puntate al minimo.Uno specchietto delle allodole per tirarla alla lunga, porre un falso traguardo (meglio sarebe definirlo un miraggio) per drenare un po’ di quattrini qui e là, ridistribuirli nelle tasche dei soliti ignoti, far fare un po’ di passerella al prof. di turno che verrà compensato altrimenti ed altrove. A Siena nulla resterà se non le spese per marketing, depliant, filmati promozionali, magari qualche servizio tv graziosamente concesso. Quella di Siena è una corsa ad handicap: senza infrastrutture (strade, ferrovie ecc.), senza strutture alberghiere capaci di dare risposta all’immaginabile flusso di turisti che l’essere Capitale comporterebbe, senza un centro congresso che sia davvero tale, senza un polmone finanziario che faccia la sua parte (e non parlo solo della banca ma anche di una decente rete di industrie capaci di metterci i soldi in cambio di promozione, priva di associazioni di categoria che vadano oltre l’assistenza fiscale e via discettando). Questi traguardi sono ormai inibiti per mancanza di fondi e di tempo (il 2019 è ormai domani per progetti seri): lo ha ammesso candidamente lo stesso sindaco in più di un incontro salvo poi magnificare il ‘progetto'(anzi il miraggio)che dovrebbe camminare sull’aria, anzi tra le nuvole come un sogno. Quando il buon Valentini e i suoi corifei si sveglieranno sarà sempre tardi.