Non ci resta che l’ospedale…
L’unico tema che ci dà ancora qualche (residuale) forma di gratificazione ormai è la Sanità senesota: l’Asl 7 e le vecchie Scotte. Nel senso che per tutto il resto (Mps, politica, ruberie varie, impresentabile umanità…) più che si scrive e si documenta, più che cambia poco o punto, salvo qualche lodevole eccezione.
Sulla Sanità, invece, qualcosa si muove: è partita l’inchiesta sul rosso-shocking dell’Asl 7 (da tempo patrocinata, in modo documentale, dal blog), la vicenda dello scandalo della Nefrologia, dopo i due pezzi ereticali, approderà a breve in Consiglio regionale ( ne riparleremo con ulteriori novità), e via dicendo.
Visto che dopo le vacanze ereticali (dal 12 al 22 luglio) il blog apporterà dei cambiamenti – grafici e in parte di sostanza -, diciamo subito che sulla Sanità non solo non si lascia, ma in qualche modo si raddoppia: alla parte della denuncia (con alcune superchicche in arrivo!), vorremmo aggiungere le note liete, positive che provengono dal comparto sanitario.
In modo, come e più che nel passato, di essere di pungolo, di stimolo per i vertici aziendali: che dovrebbero comprendere come il chiudersi a riccio non serva a nessuno, agli utenti-pazienti come, in buona sostanza, a loro stessi. Lo capiranno?
A partire proprio da questo pezzo, per esempio, uno stretto collaboratore ereticale scriverà sulla sua difficile esperienza di medico impegnato in politica che diventa, all’improvviso, paziente, e non per una banale influenzina di stagione. Pernottando per più notti, suo malgrado, all’hotel Le Scotte…
I problemi su cui ci soffermeremo, oltre alle “carriere al neutrino” ed a ciò che già conoscete, saranno soprattutto i seguenti:
1) l’accoglienza dei pazienti (pallino del Direttore Tosi, fra l’altro);
2)la congruità degli spazi ospedalieri, a partire da quelli per i degenti, ma non solo;
3) i servizi per gli utenti (a partire dai bagni);
4) la mobilità interna (nefrologia c’entra sempre, no?);
5)le aggregazioni, più o meno funzionali, dei vari reparti;
6) la dislocazione del personale infermieristico, in rapporto agli effettivi volumi di lavoro svolto, nell’intento di cercare di scrostare le rendite di posizione, non più tollerabili in tempi di spending review;
7) gran finale, omnicomprensivo: la trasparenza delle scelte dirigenziali. Oggi più che mai, le scelte di politica sanitaria devono abbandonare la logica delle segrete stanze, dei conciliaboli fra pochi sodali.
Parleremo, scriveremo dunque di questi aspetti, reparto per reparto: ed ogni lettore – meglio se non in modo anonimo, comunque in maniera documentata – potrà diventare, se lo vorrà, una sorta di trip advisor delle Scotte.
Si fa per gli alberghi più o meno di lusso, per le zone più o meno esotiche: non si può fare per un ospedale?