Nefrologia senese: soldi per i costruttori, non per gli infermieri (e Valentini?)
Come non riprendere in mano lo scoop ereticale sulla costruenda nefrologia delle Scotte (magari ci potrebbe stare anche una terza puntata, perchè no…)? A maggior ragione visto l’assordante silenzio della stampa cittadina, che disloca i suoi effettivi solo ove i cavalli fanno il tondino e menti illuminate (umane) discettano di strategia paliesca.
L’eretico era stato richiesto a proposito dei componenti della Commissione che aveva accettato il faraonico progetto da circa 7 milioni di euro. Eccoli qua:
Presidente, il dottor Riccardo Randisi, Direttore Unità operativa acquisizioni beni e servizi Estav, con la vice dottoressa Marta Bravi; dopodichè troviamo anche il primario della stessa struttura, il professor Guido Garosi, nonchè il dottor Fabio Crocchini, Dirigente Unità operativa complessa Nuove opere dell’Azienda ospedaliera universitaria senese.
Lo stesso che ha firmato la fresca determina 520 (5 giugno 2013), per liquidare la ditta Febo Picciolini (ed anche, con compensi minori, la Boni e Scarpelli e Ar.co.). Per liquidare la seconda rata, ad essere più precisi. Perchè in questo caso l’Azienda ospedaliera è di una efficienza, nei pagamenti, da competizione. Bene così, sia chiaro. 350.478,62 euro, Iva compresa, pro Picciolini.
Speriamo che almeno così si riesca a fare ripartire quest’opera faraonica che, con una accorta opera di maquillage, sarebbe potuta costare dieci volte meno (ebbene sì: e forse siamo stati sin troppo generosi…). Da cambiare, infatti, c’era sicuramente l’impianto di osmosi inversa, quello per pulire l’acqua destinata ai dializzati (costo sui 250mila euro, a largheggiare); più qualche lavoretto di ristrutturazione (esageriamo? Mettiamo altri 500mila euro).
Come mai da circa 7-800mila euroni siamo passati a 7 milioni? Qualcuno, prima o poi, lo dovrà pur spiegare, no?
Il neosindaco Rodolfo Bruno Valentini dice di avere a cuore tutti i cittadini, specie quelli più in difficoltà. Ora lo vediamo tutto galvanizzato dal successo e preso dai cavalli del Ceppo, piuttosto.
Visto che l’ospedale sa bene dove si trovi – si pensi le sue passeggiate preelettorali -, potrebbe interessarsi a questo potenziale scempio di danaro pubblico. Quantomeno dare un segnale.
Anche perchè la situazione è davvero difficile: per pagare Picciolini e gli altri, piovono soldi come fossero noccioline (tutto corretto, si capisce); il problema è che poi gli infermieri del reparto di nefrologia sono sotto organico (di almeno 5 elementi), ed ora ci si mettono anche le benedette-maledette ferie, a peggiorare le cose. La qualità del servizio – non ci vuole molto a capirlo – ne risentirà (ne sta già risentendo), anche in modo pesante.
A Siena, conta più la cura di un cavallo da Palio o quella di un paziente dializzato? Il dibattito è aperto, e la risposta – credetemi – tutt’altro che scontata…
Ps1 Il Ministro Idem (che delusione, che delusione!) si è finalmente dimessa: più che l’illecito, resterà memorabile la sua penosa conferenza stampa autoassolutoria.
Unico pezzo grosso (più o meno) del Pd a chiederne pubblicamente le dimissioni, prima che le desse? Il compagno Enrico Rossi, il gran moralizzatore della politica. Incidentalmente sotto inchiesta a Massa, e per reati infinitamente più gravi di quelli contestati alla canoista.
Ps2 I ragazzi del sito “Il Parere” hanno messo on line una intervista che mi hanno fatto giusto stamattina. Una riflessione sulla Siena attuale, spero stimolante.