Siena calcio messo malissimo; Paolino Mazzini anche…
Si è svolto ieri sera un incontro, organizzato dai Vecchi Ultras della Robur calcio, sulla drammatica situazione della società calcistica senese. La sala dei mutilati era piena, e si è parlato di calcio e di politica. Binomio sempre più da tenere unito, seguendo la berlusconizzazione ormai irreversibile della società italiana.
Per quanto riguarda il Siena calcio, di fronte ad un Presidente, Massimo Mezzaroma, che definire messo male è un eufemismo (basta parlare con qualche romano, per saperlo), e al cospetto di una banca che, Profumo imperante, ha deciso di sganciarsi in modo completo dal Siena (e da Siena), tutto sembra lasciare pensare al peggio. Spes ultima Dea, speranza ultima dea, dicevano i latini: non resta che affidarsi allo stellone, e prepararsi a leccarsi le ferite. La situazione attuale è il combinato disposto di una serie di mosse suicide, che partono dal king maker della scelta Mezzaroma, Mussàri Giuseppe, per proseguire giù per li rami.
A parlare dello spinoso problema di fronte agli appassionati, erano stati invitati, da Pietro Poggi e dagli altri ultras, i due candidati Sindaci: Eugenio Neri c’era, Rodolfo Valentini no.
Non contento della inopportuna assenza, ha mandato allo sbaraglio Paolino Mazzini, il quale è stato l’autentico protagonista della serata: in negativo, però. Non si vuole infierire su un amico di vecchia data, e tifoso della Robur da tempi non sospetti, ma la serie di inesattezze è stata davvero eccessiva. Visto che ha fatto buoni studi: amicus Plato, sed magis amica veritas.
Tralasciamo la gaffe su Simone Pianigiani (“un senese che ha avuto successo fuori dalla sua città”, ha detto: peccato che, ad Istanbul, non la pensino proprio tutti così…), su cui si può sorvolare con un sorriso; due cose, attinenti alla sue esperienza di politico locale nonchè presente in Fondazione, sono però realmente intollerabili.
“I giornali li leggete, Profumo ce l’hanno mandato da Bankitalia”, ha detto, almeno due volte: Paolino, ci fai o ci sei? Lo stesso Franchino il Ceccuzzi si vantò pubblicamente di avere avallato la scelta dell’ex patron di Unicredit, per non parlare della notoria vicinanza tra Profumo ed il Pd, nonchè dell’amicizia fra la moglie di Arrogance e Rosaria Bindi from Sinalunga. Boh.
“Quando fu acquisita Antonveneta, il Pd ancora non c’era nemmeno, quindi…”: Paolino, ci fai o ci sei? Il discorso programmatico del Pd lo tenne Uolter Veltroni al Lingotto, nel giugno 2007 (l’incauto acquisto è del novembre 2007!): era il discorso fondativo del nuovo partito. Al di là della data ufficiale, il Pd nacque allora, come qualunque esperto di politica benissimo sa. Riboh.
Il buon Eugenio Neri ha dunque avuto buon gioco (sin troppo facile) a sovrastare il dirimpettaio, a tratti in modo imbarazzante.
E del candidato Sindaco Eugenio Neri è venuto fuori un tratto inedito, per chi non lo conoscesse: l’irruenza. Condita da un bestemmione vecchia maniera che avrebbe fatto rizzare i capelli del neoapparentato Marchino Falorni, se fosse stato presente (“ti sei giocato i voti cattolici”, ha detto a Neri, con fulminea reattività, Simone Bernini): lungi dall’elogio della bestemmia, almeno abbiamo la certezza che la coalizione antiValentini non odora troppo d’incenso, e che, oltre che dalle suorine, può essere votata anche da chi ha un approccio diverso – diciamo non letterale – con il Sacro.
Domandona delle cento pistole, arrivati a fine serata: meglio un moccolone pretto (si sarebbe detto una volta), oppure sentirsi dire panzane, inascoltabili ed autoassolutorie, come quelle pronunciate da Paolino Mazzini? Alle urne l’arduo responso…
Caro amico ti scrivo per l’ultima volta. Attendo risposta