Tucci versus Falorni (ed il Pd gode)
Domenica dunque si rivota; ieri è scaduto il tempo per gli apparentamenti: nessuno per Bruno (Rodolfo) Valentini, neanche i volenterosi marzucchiani come si sarebbe potuto prevedere (ed i 414 voti pisilliani, dove li mettiamo?). Eugenio Neri, invece, ha incassato sabato l’apparentamento con Impegno per Siena del candidato Sindaco Marco Falorni (diciamolo subito, a scanso di equivoci: con Falorni, fra gli altri, c’è Pierluigi Piccini, per chi non lo sapesse). L’apparentamento era nelle cose, diciamo probabile; appena arrivata la notizia, sono arrivate le polemiche, da parte dell’altra lista civica, quella che aveva Enrico Tucci come candidato a Sindaco. Tuoni e fulmini, come già molti avranno letto o sentito. Con tutto il corollario (sul Cittadino on line) di schermaglie fra opinionisti dotati di nome d’arte: gustosissime da leggere, da una parte; da mettersi le mani nei capelli, sotto altri punti di vista (nel senso ovviamente del divide et impera che farà gioire i dirigenti piddini).
Con il gruppo che si è formato intorno ad Enrico Tucci, l’eretico ha notoriamente un buonissimo rapporto, coronato da incontri pubblici di vario genere, cene e financo gradite bicchierate; il buon 6,58%, con 1.704 voti, delle elezioni (come Marzucchi e Corsini messi insieme; non lontani dai voti grillini) è un capitale umano che non va assolutamente disperso, per nessuna ragione.
E fra amici (laici), le cose bisogna cercare di dirsele: l’uscita di Enrico Tucci, sabato scorso, contro la notizia dell’apparentamento Falorni-Neri, è stata improvvida e, in buona sostanza, sbagliata. Opinabile ma rispettabile l’idea di non votare nessuno dei due al ballottaggio, in quanto entrambi legati al Sistema Siena; ma non si poteva semplicemente stare zitti, tacere, sulla scelta falorniana? Questo in sintesi è il senso del rimbrotto che l’eretico si sente di dare al buon Enrico. Sapendo che in questi movimenti c’è sempre stata – e deve continuare ad esserci – dialettica autentica. Facciamo un esempio pratico? Una parte dei sostenitori di Tucci sono del gruppo Fare per fermare il declino, sezione senese: la storia della falsa laurea di Giannino, chi l’ha tirata fuori, poco prima delle elezioni? L’economista Zingales, cioè proprio uno dei principali collaboratori di Giannino!
Il problema fondamentale è come schierarsi domenica, come è ovvio. Tucci sostiene che i due schieramenti (Neri-Valentini) del tutto pari sono; tesi condivisibile? Ha ragione da vendere, allorquando sostiene che in entrambi vi sono figure di rilievo datate Sistema Siena, e in questo blog l’abbiamo scritto non so quante volte. Dirò di più: Maurizio Cenni – non fosse altro che per i 10 anni consecutivi di Sindaco – ha fatto oggettivamente più danni politici di un Franchino il Ceccuzzi (ma senza l’uno, non ci sarebbe stato l’altro).
Ed è appunto qui che va colto il contesto ed il senso di questo voto di ballottaggio: nessun simpatizzante di questo blog ha in grande simpatia Alfredino Monaci o il paonazzo del Nicchio, con tutto il codazzo di ex piddini-cgiellini (non credo ci sia bisogno di rimarcare il perchè). Tutti noi (con Enrico Tucci) avremmo preferito un ballottaggio con un diverso competitor.
Ma è di palmare evidenza che la Siena politica ha generato i Monaci (senior et iunior), Franchino il Ceccuzzi, Maurizio Cenni, Quello della Provincia, Gabriello Mancini (volete il Piccini? Anche lui, toh!), perchè alle loro spalle c’era il Moloch, onnipotente, del partitone: Pci-Pds-Ds-Pd. Senza gli appoggi – combinati e complementari – romani e dei volenterosi salsicciai della Fortezza Medicea, degli omini degli orti e degli intellettuali servi, il Sistema sarebbe collassato molto prima. Magari senza combinare i danni combinati. Ora il Moloch, falsamente rinnovato, è con Bruno Valentini.
Non è forse l’ora di augurarsi l’alternanza: se non con tutte le persone (come pure si sarebbe voluto!), almeno rispetto al partitone (incluse tante non belle persone, peraltro)? Pronti ovviamente a criticare Eugenio Neri un momento dopo la vittoria: a Giunta appena formata, per esempio.
Di più, concludendo: l’apparentamento falorniano avviene effettivamente alla luce del sole, e questo, a Siena, è già cosa da non poco. Ma c’è di più: Legge elettorale alla mano, in caso di vittoria Eugenio Neri dovrà spartire la torta dei consiglieri con Impegno per Siena di Falorni. Il che vuol dire, con tutta evidenza, molto meno spazio per i tanti cascami del vecchio che allignano nella multiforme e variegata compagine neriana.
Ps Stimolanti le domande poste dal Movimento 5 stelle ai due candidati ( quesiti presenti sul loro sito e non solo). Chissà se i due candidati troveranno il tempo per rispondere, o faranno finta di niente…